Ana Strumpf

Ana Strumpf

Illustratrice e Designer

13. novembre 2017

San Paolo

Nello spazioso appartamento di Ana Strumpf, nel tranquillo quartiere di Higienópolis a San Paolo, ce n'è per tutti i gusti. L’illustratrice, interior e product designer predilige la fusione di stili diversi in una stessa stanza. Nel soggiorno un classico mobile contenitore USM si staglia accanto a una sedia realizzata in materiali riciclati – su progetto della stessa Ana. Varietà non è solo il motto di Ana per il suo appartamento, ma anche per la sua vita.

Ana e suo marito, nel frattempo, hanno vissuto a New York, dove Ana ha dato alla luce i suoi due figli, Max e Noah.

Ana, le tue illustrazioni ricordano la Pop art, impieghi materiale di recupero e gli infondi una nuova vita. Perché le tue opere sembrano così ottimistiche e giocose?

L'idea di far rivivere, di ripensare, di ricreare è il filo conduttore di tutto il mio lavoro. In passato avevo un negozio in cui riciclavo i vecchi materiali della fabbrica dei miei genitori per ricavarne borse e cuscini o per rivestire mobili.

Ora, in linea di principio, faccio lo stesso, solo che uso delle copertine di riviste di moda già finite e le re-illustro a mano. In ogni caso, non intendo assolutamente abbellire delle copertine già fantastiche di per sé.

Vorrei staccarmi di proposito dall'originale. Ciò testimonia anche il necessario rispetto per il lavoro dei colleghi dei quali uso il materiale. Il risultato mi sembra molto divertente e colorato. Penso che questo sia anche l'unico modo in cui sono in grado di farlo. Del resto, non ci rifletto su più di tanto, ma lo faccio e basta.

Quali artisti ti hanno influenzata?

I miei genitori mi hanno fatto avvicinare all’arte già da quando ero piccola. Matisse è sempre stato uno degli artisti preferiti di mia madre. A sua volta, mia madre ha fortemente influenzato il mio lavoro, a volte lavoriamo insieme, in particolare nella progettazione di interni. Matisse mi piace molto per i colori, i motivi audaci, le proporzioni. È sicuramente un punto di riferimento che continua a riemergere nel mio lavoro, sia nella progettazione di interni che nelle illustrazioni.

Ana ama i colori, ma il mobile contenitore USM le piaceva di più in nero.

“Il mobile contenitore è forse il mio pezzo d’arredamento più serio e, allo stesso tempo, incarna una molteplicità illimitata. Per me non è assolutamente un tabù abbinare un mobile contenitore USM a un tappeto peruviano”

A proposito di colori e motivi audaci. Parliamo del tuo fantastico appartamento. Ti piacciono i contrasti?

Mi piacciono i contrasti! Mi piace combinare mobili d'epoca con elementi nuovi, il romantico con l'industriale, il pop con il classico, il minimalista con l'audace. Trovo che le case troppo rigorose siano piuttosto noiose.

La USM è perfetta nella sua linearità, per giocare con i contrasti. È un’azienda di cui ammiro il concept, così come il design. Ho riflettuto a lungo se scegliere per noi un mobile contenitore USM rosso o giallo. Alla fine ne ho scelto uno nero. Ho alcuni mobili rustici e moltissimi pezzi artigianali – il mio arredamento è già così colorato, quindi ho preferito la variante neutra.

Come metti insieme i tuoi mobili?

Tutto ciò che possiedo ha una storia e mi ricorda i miei viaggi. Ho sempre associato il nostro mobile contenitore USM nero a New York. Amo vivere in Brasile, ma non esiterei un istante a tornare a New York. Nei quattro anni che ho vissuto lì, ho imparato così tanto.

Sono una donna metropolitana in tutto e per tutto. Solo durante il fine settimana, a volte, vado nel piccolo ranch dei miei genitori per ricaricare le batterie. Sono nata a San Paolo, la città è stata il mio nido. New York mi ha costretta a costruirmi da sola una carriera e una cerchia di amici. Perfino i miei due figli sono nati lì - avrò sempre un legame molto speciale con quella città.

Il mobile contenitore è arrivato in un momento importante per me: l’ho comprato poco prima del nostro ritorno a San Paolo e l’ho fatto spedire dal negozio di arredamento direttamente in Brasile col nostro container. Mi ricorda quel momento di separazione.

Come sei venuta a conoscenza di USM?

Conoscevo USM dai fantastici loft e dalle aree di lavoro di New York, in cui tutto aveva un aspetto sempre molto chic. Proprio per questo ho voluto provare i mobili in un ambiente completamente diverso. Con i mobili USM è possibile farlo, perché sono così versatili. Sono disponibili in tutti i colori e fanno bella figura in ogni ambiente. Il nostro mobile contenitore USM nero è forse il mio pezzo d’arredamento più serio e, allo stesso tempo, incarna una molteplicità illimitata. L’ho abbinato a un tappeto peruviano. Il risultato è un meraviglioso mix di essenzialità e folklore.

Cosa custodisci nel tuo mobile contenitore USM?

Mio marito Dennison Ramalho è un regista. È un amante dei film horror. La maggior parte dei nostri DVD sono suoi e li teniamo nel mobile contenitore. Avete notato il muro giallo nella zona di ingresso? È decorato con manifesti di film dell'orrore molto appariscenti. Non è certo il mio genere preferito. Ma io e mio marito siamo un ulteriore esempio di come io integri i contrasti nella mia vita. Un esempio decisamente buono, tra l’altro.

I miei gemelli Max e Noah adorano giocare con il mobile USM. A loro piace specchiarsi nella superficie di metallo e accendere e spegnere la TV che ci sta sopra. In un primo momento avevo paura che potessero rovinare il mobile, ma ora non mi preoccupo più. In fondo sono fatti per durare una vita, giusto?

Prima hai accennato al fatto che i mobili USM sono particolarmente popolari nell’ambiente degli artisti e dei designer di New York. Qual è la situazione a San Paolo?

A New York la gente usa i mobili USM in maniera molto disinvolta e sapiente. Ho appena comprato diversi pezzi USM fantastici per una cliente in Brasile. Abbiamo scelto un grande mobile contenitore basso, giallo per la sua casa - che spicca in maniera straordinaria. Ha anche destato un grande interesse tra i suoi ospiti.

Che cosa è cambiato per te a New York a livello professionale?

Nel 2010 mio marito ha ricevuto una borsa di studio per un Master in Cinematografia alla Columbia University e io sono andata con lui. A New York, ho iniziato a lavorare a livello professionale come designer d’interni, perché mi hanno contattata molti conoscenti brasiliani, che avevano comprato o affittato degli immobili a New York. In un primo momento ho pensato, “Tu non sei una vera e propria designer d'interni.” A San Paolo, ho avuto per sei anni un negozio di moda e design. Ma il design d’interni ha sempre fatto parte della mia vita. È andata così bene che intanto arredo appartamenti anche a San Paolo.

Ana ha una visione estetica su tutto: Quello che era iniziato come una serie di schizzi sulle copertine delle riviste, solo di recente ha potuto esporlo nella galleria di un’amica.

Che differenza c’è tra la vita culturale di New York e quella di San Paolo?

Entrambe sono città estremamente creative. A New York sanno trattare le cose in maniera professionale, mentre a San Paolo ci si affida ancora molto all’intuizione del momento. Per me è stato molto importante sperimentare entrambi i metodi di lavoro. Sono lieta di constatare che la scena creativa sta crescendo a San Paolo, ma a volte mi manca l’efficienza che ho sperimentato a New York.

Ad esempio, il Brasile è ancora fortemente in ritardo in termini di infrastrutture. Con due bambini piccoli l’auto è indispensabile, ma il traffico è un inferno e i mezzi pubblici lasciano molto a desiderare. A volte mi sento limitata per questo, a New York godevo di un senso di libertà completamente nuovo. Più di tutto, mi manca l'atmosfera serena per strada, la gente, le vetrine illuminate.

Da cosa ti fai ispirare ora?

Non c'è nulla di definito. A volte un’idea mi colpisce in maniera del tutto improvvisa. L'altro giorno, mi sono dedicata a lungo a un progetto e ho passato tre notti alla disperata ricerca di un approccio. Mentre mettevo a letto i miei figli improvvisamente ho avuto l'idea e nel giro di pochi secondi avevo tutto in testa. A volte è così che succede.

“Sono una donna metropolitana. Nelle strade di New York ho sperimentato un senso di libertà completamente nuovo.”

Grazie Ana, per il tuo tempo e la piacevole conversazione nel tuo appartamento davvero unico! Su Freunde von Freunden Ana racconta ancora di più sulla sua vita e sul suo lavoro creativo a New York e San Paolo.

Questo portrait è stato prodotto dal magazine internazionale Freunde von Freunden. Scopri più elementi di arredo USM per la tua casa e il posto di lavoro qui.